LIFE12 NAT/IT/000818 XERO-GRAZING

Conservazione e recupero delle praterie xero-termiche della Valle di Susa mediante la gestione pastorale


Semi-natural dry-grassland consevation and restoration in Valle Susa through grazing management

Giustificazione del suo utilizzo

Fondovalle (Valle di Susa da Orrido di Foresto)Come in altre aree d’Europa, tuttavia, l’habitat ha 6210* subito le conseguenze della progressiva riduzione delle tradizionali pratiche di utilizzazione e dell’assenza di strumenti di gestione, che hanno consentito l’instaurarsi di successioni evolutive degradative (con variazioni floristiche, invasione di arbusti e alberi), qui particolarmente rapide dato il contesto di medio-bassa altitudine.

In tal senso, tra i SIC affidati all’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie e in riferimento all’habitat 6210*, il SIC IT1110030 si è presentato come quello più significativo e di maggior pregio floristico (data l’estensione e la ricchezza in orchidee dell’habitat), ma anche come il più minacciato e degradato dall’assenza di utilizzazioni. Inoltre, a differenza di altri SIC, è stata qui riscontrata una maggiore difficoltà di gestione pastorale a causa dell’insufficienza di servizi in loco (a esempio punti acqua), della topografia particolarmente acclive e del ridotto valore foraggero delle praterie, caratteristiche che complessivamente rendono il sito adatto soprattutto al pascolamento con ovini o caprini per brevi periodi.

L’unicità dell’habitat, la necessità di recuperare ampie superfici e di avviare una gestione conservativa di lungo periodo, unitamente alla maggiore vulnerabilità dovuta alla rapidità delle successioni, hanno dunque indotto a scegliere il SIC in oggetto quale sito del progetto.

In questo contesto si configura l’acquisto di un gregge di servizio, unica soluzione per garantire l’utilizzazione dell’area del SIC.

Gli investimenti pastorali sul territorio (punti acqua, recinzioni, animali) renderanno invece sostenibile nel tempo la gestione del SIC, valorizzando e migliorando aree marginali montane attualmente non più interessanti dal punto di vista produttivo per le aziende transumanti e locali.

È noto, infatti, come il pascolamento rappresenti una valida e attiva modalità di gestione conservativa di tale habitat e come nelle aree rurali esso sia importante sia per le economie locali, sia per mantenere il valore estetico dei siti a beneficio delle comunità. Nell’ottica di lungo periodo, gli enti locali potranno quindi concedere l’uso del territorio a fronte del pagamento di una quota pascolo o, per esempio, di interventi di manutenzione laddove necessari.

Grazie ai miglioramenti realizzati e ai periodi di pascolamento previsti in fase di programmazione (primaverile e autunnale, con la finalità di preservare le orchidee e le specie stenomediterranee rare), le praterie potrebbero infatti diventare nuovamente appetibili per le greggi transumanti.

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